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sabato 1 febbraio 2014

Cannabis terapeutica

Il Consiglio regionale della Puglia ha approvato la legge regionale che regolarizza l’uso dei farmaci a base di cannabis sativa per le patologie compatibili con il trattamento, votando all’unanimità la legge per l’utilizzo della cannabis a scopo terapeutico.
cannabis terapeuticaUna battaglia sostenuta in particolare dall’associazione no profit “La Piantiamo” di Racale (un paesino del sud Salento) che ha dato vita al primo Cannabis Social Club di Italia e che promuove l’uso terapeutico della canapa medicinale attraverso la coltivazione e l’approvvigionamento ai pazienti affetti da patologie come sclerosi multipla e cancro.
I fondatori dell’associazione sono Lucia Spiri e Andrea Triscuoglio di Foggia, entrambi affetti da sclerosi multipla, che da anni si curano con la cannabis terapia utilizzando il Bedrocan: medicinale a base di inflorescenze di canapa da cui hanno tratto innegabili benefici. Si tratta di un farmaco prodotto in Olanda e acquistato dalla sanità regionale ad altissimi costi: circa 40 euro al grammo (la dose è di circa tre grammi al giorno). Da qui l’idea di coltivare la cannabis a scopo terapeutico e di produrre autonomamente il farmaco. Il primo passo è stato costruire una cornice normativa a livello regionale che ne legittimasse la coltivazione e la somministrazione. A seguire. le interlocuzioni tra l’associazione di volontariato e l’assessore regionale alle politiche della salute Elena Gentile, fino al sì unanime del consiglio regionale pugliese. Altrettanto fondamentale è stato il ruolo del primo cittadino di Racale, il sindaco Donato Metallo, che ha sempre sostenuto l’idea e ha perfino donato alcuni terreni di proprietà comunale all’associazione per la coltivazione della cannabis.
Ora sta alla Regione Puglia fare in modo di rendere operativa la legge dialogando con il ministero per ottenere l’autorizzazione alla coltivazione e alla lavorazione. “È una legge che risponde ai bisogni terapeutici di tanti cittadini e cittadine pugliesi – ha sottolineato l’assessore alle politiche della salute Elena Gentile – che si trovano nella condizione di trattare patologie compatibili con i farmaci a base di cannabis. Però è anche un modo per porre all’attenzione politica dal punto di vista nazionale il tema dell’uso dei cannabinoidi in un regime meno proibizionistico, consentendo al contempo anche un accesso facilitato e meno oneroso al farmaco stesso”.
di Martina Lacerenza.

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