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sabato 1 settembre 2012

Gb, Salva figlia da tumore

Salva figlia da tumoreComprensibile la preoccupazione di Jordan Flint davanti ai continui malesseri della figlioletta sempre stanca, in preda a crisi di vomito non appena sveglia e in costante perdita di peso. E sono state proprio queste le parole che ha usato su Google per comprendere che Bella era malata di tumore. Secondo i dottori la bimba non aveva nulla di serio, i suoi non erano sintomi ma solo una richiesta di attenzione dovuta alla nascita della sorellina Imogen della quale era gelosa. “Questa spiegazione, anche se plausibile, per fortuna non è bastata a Jordan che ha seguito il suo istinto e le ha salvato la vita”, dice il compagno Carly Hornbuckle.



Bella Flint, una bimba di 4 anni di Markfield, città nel centro del Regno Unito a pochi chilometri da Leicester, è viva grazie alla madre che ha preferito indagare da sola sui sintomi della piccola piuttosto che dare retta ai medici secondo i quali era sana. Mamma Jordan e papà Carly raccontano questa incredibile storia alDaily Mail, uno dei quotidiani più letti dagli inglesi.
Dopo avere trovato su internet l’allarmante conferma che i suoi timori fossero fondati, la 25enne si è recata da un altro medico che ha voluto vederci chiaro, sottoponendo la piccola a tutti i test di rito i quali hanno dato l’esito temuto. Nel cervello di Bella si era formato un tumore, ormai della dimensione di una pallina da golf la cui rimozione ha impiegato i chirurghi per ben otto ore. Il medulloblastoma, forma tumorale che colpisce soprattutto nell’età pediatrica, si sviluppa in fretta percorrendo la spina dorsale, talmente in fretta che in 4 casi su dieci si riscontra già la metastasi nel momento in cui viene diagnosticato. La tenacia e l’amore di Jordan sono stati tempestivi e hanno salvato la vita della figlia che verrà sottoposta a chemioterapia per tutto il 2010 ma che è dichiarata fuori pericolo.
Questo tipo di tumori si sviluppa durante i primissimi anni di vita dei bambini, ci sono casi documentati in cui è stato diagnosticato nei feti. Grazie alle moderne tecniche si è arrivati ad un tasso di sopravvivenza compreso tra il 70 e l’80%, se intercettato in tempo. Dati che verranno ritoccati verso l’alto grazie a un team italiano dell’Università la Sapienza di Roma che, durante il mese di gennaio di quest’anno, ha annunciato di averne identificato il funzionamento.

* Fonte TgcomLeggo
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