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lunedì 30 luglio 2012

Il nuoto Usa non ci sta


Il primo grande caso olimpico arriva dal nuoto. A farlo scoppiare sono stati gli americani che hanno insinuato il seme del dubbio doping sul record della sedicenne cinese Ye Shiwen. La giovane asiatica ha conquistato l'oro nei 400 misti nuotando gli ultimi 100 metri in stile libero più veloce di Ryan Lochte e Michael Phelps. "Serve prudenza - ha dichiarato l'americano Leonard - ma la storia insegna che dietro cose incredibili c'è l'ombra del doping".
"Nella storia del nostro sport - continua John Leonard, direttore esecutivo della World Swimming Coach Association e della Usa Swimming Coach Association, al Guardian - quando vediamo qualcosa di 'incredibile', e metto incredibile tra virgolette, la storia ci mostra che c'entra il doping. Quegli ultimi cento metri, a gente che lavora in questo settore da anni, ricordano le nuotatrici dell'Europa dell'est. Ricordano i 400 misti di Michelle Smith a Atlanta''. Michelle Smith, irlandese, vinse i 400 misti nel 1996 e due anni dopo fu bandita per quattro anni per doping.

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